Le Novità sull’Analisi delle Acque Destinate al Consumo Umano alla Luce del Nuovo D.Lgs. 18/2023

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L’acqua destinata al consumo umano è un diritto fondamentale dell’uomo e la sua tutela è ritenuta un’azione prioritaria dall’ONU, dall’OMS e dall’UE.

Dopo oltre 20 anni, il D.Lgs. 31/01, che ha normato la potabilità delle acque in Italia, cede il passo al D.Lgs. 18/23 che, in attuazione della direttiva UE 2020/2184, assume un approccio basato sulla prevenzione dei danni alla salute umana derivanti dalla contaminazione delle acque potabili, esplicitando l’obbligatorietà di far eseguire l’analisi delle acque destinate al consumo umano.

Il nuovo Decreto, in particolare:

  • Disciplina i canoni di qualità delle acque destinate al consumo umano, provenienti da rubinetti degli utenti finali, accertando che siano adeguatamente pulite e salubri al fine di scongiurare contaminazioni microbiologiche – chimiche – fisiche, in quantità tali da determinare un pericolo per la salute umana.
  • Eleva gli standard qualitativi introducendo nuovi parametri da analizzare, modificando alcuni limiti di riferimento e valutando i materiali a contatto con le acque.
  • Introduce la novità della valutazione del rischio secondo le linee guida Istisan 22/33, il cui strumento sarà il piano di sicurezza dell’acqua (PSA).
  • Assicura un flusso di comunicazione tra autorità competenti, gestori, utenti finali, creando una rete aggiornata di dati (istituzione di appositi enti quali il CENSIA e l’ANTEA).
  • Sanziona le figure coinvolte per quanto di competenza in caso di violazione delle disposizioni del Decreto.

Principali oneri a carico del GIDI:

Il decreto individua il Gestore della Distribuzione Idrica Interna (GIDI), ai sensi dell’art. 2 lettera q, nel proprietario, nel titolare, nell’amministratore, nel direttore o qualsiasi soggetto che sia responsabile del sistema idropotabile di distribuzione interno collocato tra il punto di consegna ed il punto d’uso dell’acqua.

Il  GIDI, secondo quanto riportato all’art.5:

  • si fa garante che i valori al punto di consegna (contatore) siano rispettati dal gestore idrico e mantenuti fino al punto di utenza interno (rubinetto) dei locali pubblici e privati (comma 3);
  • adotta le misure necessarie per informare gli utenti e ripristinare i valori rispondenti alla norma qualora eventuali non conformità siano riconducibili al sistema di distribuzione interno;

Nel caso di edifici prioritari (strutture sanitarie, ricettive, fisioterapiche, di strutture ricettive, ristorazione, ecc…) il GIDI assicurerà, entro il 2029, gli adempimenti di valutazione e gestione dei rischi nei sistemi di distribuzione interni indicati all’art. 9 e secondo le Linee guida ISTISAN 22/33.

ELTI, quale Ente di Certificazione, attraverso i propri biologi specializzati ed il laboratorio accreditato, fornisce tutti gli strumenti necessari per controllare ed assicurare la conformità dell’acqua, con prelievo in loco ed emissione del relativo Rapporto di Analisi. Quanto sopra descritto attraverso:

  • l’ analisi della potabilità dell’acqua, eseguita monitorando i parametri di gruppo A, allegato II del decreto, con frequenza almeno annuale (semestrale in caso di volume di acqua distribuita giornalmente >10 e <100 m3);
  • l’analisi dei rischi connessi alle condutture ed all’impianto di distribuzione interna, con particolare riferimento alla verifica dell’assenza di Legionella e della concentrazione di piombo, contaminanti che destano preoccupazione per la salute degli utenti.

A tal fine, ELTI già da tempo offre ai propri clienti l’opportunità di effettuare gli adeguati controlli per rispondere agli obblighi dettati della normativa in essere, che all’art. 23 prevede aspre sanzioni per le violazioni da parte delle figure coinvolte dal decreto, in particolare al comma 1 lett.b è applicata una sanzione amministrativa da euro 5.000 a 30.000 nei confronti del GIDI che viola le disposizioni del citato articolo 5 comma 3.

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